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“Proiezione”, 1973

“Proiezione”, 1973

Olio su tela cm. 80×100

Stavo vivendo un lungo periodo di “crisi”, o forse soltanto di disorientamento, o forse più semplicemente di “pigrizia”, insomma, un periodo poco “produttivo” che mi vedeva ruotare su me stesso come un long play… Fino a quella calda notte d’estate del 73.
Come ogni sera, ero salito in studio e,dopo avere spalancato le finestre sui quattro lati della stanza, mi ero seduto davanti al cavalletto sul quale lei, la tela dal fondo scuro come il mio umore, pareva continuasse a sfidarmi… La evitavo… guardandomi intorno senza nulla vedere. Non ci feci caso sul momento, ma i miei occhi si erano posati su uno straccio bianco dimenticato a terra, in un angolo… La luce della lampada creava, sfiorando quella strana forma, un interessante gioco di chiaroscuri… Il mio sguardo si fece più attento: ora seguiva la curvatura di una linea, ora il mezzo tono di un’ombra, ora lo schiarito rigonfiamento di una piega… Cominciai a considerare quella forma come un modello imprevedibile e affascinante. La mia mano cominciò a tracciare segni col gesso, a mescolare colori, a stenderli sulla tela…In poco meno di un’ora avevo quasi terminato di “ritrarre” quello che era diventato un nobile drappo bianco. Lo guardai nel suo candore “uscire” dalla tela scura, e senza pensare ne dipinsi un altro, uguale ma rimpicciolito, una proiezione in quel profondo buio prospettico…
Nacque così la “storia” dei miei drappi, un soggetto che ancora oggi compare nelle mie composizioni…